Osservazioni e Commenti-Paedagogica.org

Paedagogica.org

Osservazioni e Commenti

1.
In questi giorni la situazione sanitaria si va aggravando. Il problema principale qual è? Mantenere basso il numero dei contagi, degli ingressi in terapia intensiva, dei morti? Evitare un nuovo "lock down" come quello della scorsa primavera, che metterebbe in ginocchio la nostra economia? 
E' probabile che i numeri dell'epidemia peggioreranno (anzi, è quasi certo) e che il sistema sanitario non sarà in grado di svolgere un'adeguata prevenzione, né di fronteggiare una situazione d'emergenza; d'altra parte, la nostra economia è in crisi da un quindicennio almeno a questa parte e il "recovery fund" non è altro che una montagna di nuovi debiti.

2.
E' chiaro che i governi delle grandi potenze occidentali hanno deciso di imboccare la strada di una convivenza ad ogni costo con il virus, anche se deve costare numeri giornalieri di contagi a cinque cifre e decine di morti. Tutto questo per evitare un secondo stop generalizzato che ridurrebbe i profitti e il pil. Se in primavera tutti facevano a gara a sottolineare l'interesse prioritario della salute, oggi la situazione è molto cambiata e si dice che la preoccupazione fondamentale deve essere quella della stabilità dell'economia e del lavoro, quando invece la questione sta tutta soltanto nella concorrenza tra nazioni e blocchi economici differenti.

3.
Nessuno sa cosa riserva il futuro. La situazione è tale che si rivelerà probabilmente necessario riconsiderare il nostro modello di vita e di sviluppo. L'intero Occidente, ed il mondo nel suo complesso a seguito della "globalizzazione" (qualunque cosa significhi questa parola assai vaga), vivono da almeno tre secoli all'insegna del'accumulazione capitalistica, modello adottato ormai anche dai blocchi ex-comunisti della Russia e della Cina. Lo scenario non può essere che quello dello scontro sempre più duro tra potenze che perseguono a tutti i livelli solamente l'obiettivo dell'egemonia e della crescita del potere (finanziario, industriale e politico).

4.
Lo scontro tra i blocchi è evidente anche in questa fase di emergenza sanitaria mondiale, in cui è "curioso" constatare come, invece, della solidarietà globale per combattere l'epidemia, si sta svolgendo la gara a chi prima trova un frettoloso "vaccino", emblema della concorrenza senza risparmio di colpi tra le potenze che detengono l'egemonia tecnologica. I blocchi sono numerosi (gli Stati Uniti, le potenze che controllano l'Unione Europea - Germania e Francia, non sempre convergenti - la Russia, la Cina ormai egemone) e lo scenario è quello descritto da Giovanni Arrighi già anni fa: un sempre più pericoloso disordine planetario.

5.
Uno dei più grandi economisti del nostro tempo, Robert Fossaert, ha descritto con la metafora delle stagioni la situazione rispettiva dei grandi blocchi mondiali, parlando di "inverno" degli Stati Uniti, "autunno" dell'Europa e della "estate" cinese. Sembra uno scenario convincente, con l'Occidente nella sua fase calante e la Cina nel pieno del suo sviluppo; ma è anche lo scenario più pericoloso, perchè, se lo studioso citato ha ragione, vuol dire che ci stiamo avviando verso una fase assolutamente nuova della storia. Fino a quando l'egemonia è stata esercitata dalle potenze capitalistiche occidentali, il progresso e la crescita economica sono proceduti all'insegna di un ideale di libertà che, per quanto solo formale e pieno di contraddizioni, ha consentito il riconoscimento, prima, e l'affermazione, poi, dei principali diritti umani; oggi, invece, l'egemonia è nelle mani del più potente apparato totalitario della storia, quello cinese, che ha ormai abbandonato l'originario "maoismo" per divenire un sistema capitalistico e nazionalistico, in cui l'individuo è totalmente asservito alle mire politiche ed economiche di quel sistema. Una miscela esplosiva, che rischia di trasformare l'uomo in una macchina o di distruggere il pianeta in cui viviamo, di danneggiare irreparabilmente l'habitat fisico e sociale necessario al benessere, all'armonia, alla felicità degli esseri umani.

6.
La debolezza e la fragilità dell'Occidente sono evidenti anche in questo periodo di crisi sanitaria. Il covid ha messo a nudo le contraddizioni presenti nelle società occidentali e, d'altronde, il regime cinese ha fatto di tutto per mostrare la sua superiorità con un lock-down rigorosissimo, controllato con tutti gli strumenti del suo autoritarismo. Le democrazie dell'Occidente, invece, stentano a tenere la situazione sotto controllo ed hanno perso terreno sul piano economico. Gli esperimenti di limitazione delle libertà fondamentali e della vita democratica in atto in alcuni dei principali Paesi occidentali mostrano un sempre più palese tentativo da parte delle classi dirigenti di imporre qualcosa di tendenzialmente simile al modello cinese anche in quelle società che vantano, storicamente, le più antiche tradizioni di democrazia e di libertà politica.

7.
La gravità della situazione dovrebbe indurre a percepire un grave allarme che va ben al di là della situazione sanitaria, già problematica di per sè. Le traversie attuali del nostro mondo richiedono di tornare a quegli elementi fondamentali della visione del mondo e dell'uomo, sui quali si è fondata l'identità della cultura occidentale e che costituiscono l'unica esperienza di riconoscimento del valore addirittura sacro della persona umana che la storia abbia visto svilupparsi e durare a lungo. E' a quella tradizione, oggi incerta anche nei Paesi in cui è nata e si è più rafforzata, che dobbiamo guardare per affermarla con forza rinnovata.